lunedì 14 luglio 2008

SOLIANA

CAGLIARI 15 luglio 2008 - Caffè letterario di Piazza Savoia - ore 19,30
PRESENTAZIONE DI Soliana


Soliana collection, by Bruno Pittau
© Brokenart

Se è lecito abusare della metafora della barca evocata nella presentazione del numero 0 della rivista, si può dire che soliana (con l'uscita, faticosa, del numero 3) ha completato il suo giro di prova.
Non ha ancora superato la linea d'ombra, nel senso che naviga prudentemente senza perdere di vista i contorni delle rive e non si è ancora avventurata in mare aperto.
L'equipaggio si è arricchito di nuovi componenti preziosi, alcuni già 'operativi', altri pronti a collaborare fin dal prossimo numero che la redazione conta di far uscire entro l'estate 2008.
Altri amici hanno promesso di dare una mano. Aspettiamo fiduciosi che lo facciano.
Ci sono comunque i buoni auspici per andare avanti (per ora con la pubblicazione on line e con tirature limitate a stampa solo su richiesta - per via dei costi che una redazione senza mezzi finanziari non può affrontare). E la determinazione, o la speranza.di sfatare una vecchia leggenda o 'maleficio' secondo il quale una rivista come questa non potrebbe andare, al massimo, oltre il decimo numero, ammesso che ci arrivi. Dunque, per completare il primo ciclo, contiamo di arrivare almeno fino a 12.
mb


Per tanti aspetti Soliana è una ripresa e una prosecuzione dell'impresa editoriale di Thèlema, riveduta e corretta aggiornandola alle odierne tecnologie di comunicazione.
Thèlema è nata e si è sviluppata in un'era pre-internet e pre-digitale (1983-1988: prima col ciclostile e le matrice "a mano", poi con una macchina offset e la fotoincisione) comportava un diverso modo di concepire, realizzare e diffondere la rivista.
Con la tecnologia dell'epoca il lavoro era disumano ed i costi altissimi (composizione, impaginazione, montaggio su acetato, pellicole, lastre, stampa, carta, inchiostro...) e la rivista trovava una nicchia nel "prodotto d'arte", grazie alla presenza di "originali" pittorici, monotipi e stampe d'arte, serigrafie, incisioni, acquerelli... che rendevano del tutto "unico" ogni numero.
Oggi, nonostante il lavoro del grafico sia radicalmente mutato, il paradigma di riferimento rimane l'interfaccia disegnata da Gutenberg e poco cambia se la destinazione finale del progetto grafico è destinata alla pagina web o alla stampa tipografica.
Quel che cambia sono soprattutto le forme di comunicazione: la diffusione della rivista non avviene in spazi pubblici con presentazioni e dibattiti, ma è virtualmente disponibile a tutti nel "villaggio globale" di internet. Questa scelta ci svincola da qualunque condizionamento economico e ci permette di perseguire scelte "inattuali", forse per sfatare la precognizione di McLuan e non farsi omologare dal medium, non lasciare che il "rumore di fondo" pervada il contenuto.
Bruno Pittau





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