mercoledì 8 agosto 2007

di cavalli e lupi


Fra i tanti doni dei lupi agli uomini della prateria c'era stato anche quello dell'opportunità di castrare i cavalli.
Zhang Jiyuan, uno dei giovani protagonisti del romanzo di Jiang Rong, Il totem del lupo, durante il suo periodo di rieducazione nella pianura di Enrèn, aveva vissuto coi cavalli per due anni e si era sempre chiesto come fossero riusciti i primi uomini a capire che se li avessero castrati avrebbero potuto montarli più agevolmente.
"Lo stallone è uno dei sovrani della prateria, Non ha paura di niente, nè degli animali, né degli uomini. Si preoccupa che i lupi non attacchino la sua famiglia e gode della stessa libertà dei cavalli che vivono allo stesso brado. Per i castrati invece è diverso...Castrare un puledro non è facile e bisogna farlo al momento opportuno..."
Si tratta di un'operazione piuttosto complessa, Prima si deve incidere la pelle dello scroto ed estrarre i testicoli, poi bisogna recidere i sottili condotti ai quali sono collegati. Non si può usare il coltello, che potrebbe causare un'infezione, e non li swi può strappare per non ledere gli organi interni.
"Come si fa allora? I pastori li attorcigliano su se stessi e li annodano per suturare la ferita. Il puledro potrà essere domato solo dopo un anno, non prima. Non è un lavoro facile....Come avranno fatto gli uomini primitivi a scoprirlo?"
Zhang Yuan sostiene di averci riflettuto a lungo e di essere arrivato alla conclusione che gli uomini dovevano aver catturato un puledro ferito dai lupi, lo avevano curato e fatto crescere. Finché era piccolo si erano divertiti a cavalcarlo. Ma una volta diventato adulto, uno stallone non si lascia cavalcare da nessuno. Deve essere andata avanti così per molte generazioni.
"Poi qualcuno ha trovato un puledro di due anni che era stato azzannato dai lupi proprio ai testicoli. E si è reso conto che, a differenza degli altri, quel cavallo, una volta adulto, si lasciava domare e cavalcare...Ecco com'è avvenuta la scoperta. Ma è stato un processo molto lungo e complesso."
Nel corso dell'evoluzione successiva, apprendere come castrare e lobotomizzare gli uomini per poterli cavalcare o dominare meglio deve essere stato più rapido. Così è stato distorto l'antico dono del lupo agli antenati pastori. Ora si tratta di capire, e non è facile, che la lobotomizzazione delle masse ad opera della grande fabbrica dei sogni e delle menzogne, che opera soprattutto attraverso gli schermi dove pascoliamo nei vari mondi virtuali, è peggiore della castrazione dei cavalli e potrebbe costare molti più feriti e morti di quelli costati prima che l'uomo capisse come si doma un cavallo.

Nella storia dell'umanità - sostiene ancora Zhang Jiuyan - quest'ultimo è stato un enorme passo avanti, molto più importante delle quattro grandi scoperte cinesi: quella della carta e dei caratteri mobili, della polvere da sparo e della bussola. Scoperte che hanno segnato anche il cammino, forse più breve, per arrivare al grande passo indietro: quello della barbarie delle macchine e della riduzione degli uomini a tubi digerenti e vanamente desideranti di essere solo appendici delle macchine, a scoppio, a trazione elettrica o ad impulsi elettronici.
Finché l'etere cominciò a sostituire la carta, gli impulsi elettronici i caratteri mobili, l'energia atomica opportunamente manipolata la polvere da sparo. E a quel punto gli uomini persero la bussola.


Sul romanzo di Jiang Rong altre considerazioni in filiazioni e in letture in corso.

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